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L'Autore |
Dello stesso autore, anche Un decennio di straordinaria follia
Aviazione, fantascienza, fotografia, gatti, politica, storia, ufologia
(non necessariamente in quest'ordine)
Ed Murphy: un uomo e il suo mito
Ricordo di avere letto la prima raccolta di aforismi basati sulla Legge di Murphy nel lontano 1979 su Omni, e per molti anni ho pensato che Murphy fosse un personaggio leggendario o una sorta di "identità collettiva" come Luther Blisset, il matematico Bourbaki o lo storico militare E. Krieg.
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Edward A. Murphy |
Per molti altri anni ho pensato che Ed Murphy fosse stato impegnato nei collaudi di qualche aereo dell'epoca, perché mi sembrava di ricordare dei riferimenti ai bombardieri B-47 e B-49, progetti che senz'altro avrebbero potuto dare molti motivi di riflessione ad un giovane ingegnere - specialmente il Northrop YB-49, aereo bellissimo e avveniristico, che era pericolosamente instabile in taluni assetti di volo e che precipitò uccidendo il capitano Glen Edwards, al quale venne intitolato il Muroc Air Field (che divenne la celebre Edwards Air Force Base).
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il maggiore Murphy sulla slitta |
Il progetto MX981 riguardava lo studio degli effetti delle forti accelerazioni sul corpo umano, e le forti accelerazioni venivano ottenute con la famosa slitta a razzo su rotaie che dopo aver raggiunto una velocità di parecchie centinaia di chilometri orari veniva frenata bruscamente (qui accanto, il seggiolino della slitta con Murphy stesso come soggetto da esperimento).
Famosa perché i filmati di quell'esperimento erano uno dei pezzi forti di qualunque documentario sull'aviazione e sull'astronautica durante i primi anni '60, e ricordo quanta impressione mi faceva il primo piano del volto di un povero disgraziato legato sulla slitta, che si gonfiava mostruosamente sotto l'effetto della decelerazione. La slitta era stata costruita dalla Northrop, e quindi una lontana parentela con l'ala volante YB-49 c'era davvero.
Quei filmati ispirarono certamente alcune delle ingegnose invenzioni di Wile E. Coyote nei cartoni animati dedicati all'indistruttibile personaggio.
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Bernard "Benny" Lynch, su un seggiolino eiettabile dalla Martin-Baker |
Il soggetto ripreso nel filmato era un medico dell'USAF: il capitano John P. Stapp, un uomo il cui ritratto meriterebbe di trovarsi in ogni studio ortopedico accanto a quello di Bernard "Benny" Lynch, il robusto irlandese che quattro anni prima si era offerto volontario per i test dei primi seggiolini eiettabili costruiti dalla Martin-Baker, la società inglese, produttrice di componenti aeronautici, di cui era dipendente - test durante i quali perse probabilmente alcuni centimetri di statura.
Nessuno ricorda più perché Benny Lynch, descritto come un personaggio gioviale e un po' sopra le righe, avesse deciso di passare alla Storia (o perlomeno alla storia aziendale) proprio in quel modo. Di lui rimangono pochi ricordi e poche fotografie (quella a destra è tratta da una rievocazione storica sul sito della Martin-Baker) mentre Stapp continuò gli esperimenti, divenne un personaggio famoso e finì anche sulla copertina di Time come The fastest man on Earth.
Il 10 dicembre 1954 Stapp raggiunse con un'altra slitta, a Holloman, la velocità di 1017 km/h (Mach 0.83) in cinque secondi e decelerò fino a 40g fermandosi in appena 1.4 secondi. Il colpo fu tale che per alcuni minuti temette di avere completamente perso la vista.
La vera origine delle Legge di Murphy rimane controversa. Ed Murphy, che era stato aggregato al gruppo MX981 dopo aver lavorato su una centrifuga sperimentale, aveva proposto di misurare l'accelerazione mediante dei sensori elettronici collegati alle cinture di sicurezza sul seggiolino della slitta.
Ma il primo test non produsse alcun dato utile: si scoprì che tutti i sensori (sedici, a quanto sembra) erano stati installati in uno dei due modi possibili - quello sbagliato.
Un irritatissimo Murphy accusò uno dei tecnici della sistematica svista e disse più o meno "se quel tipo ha una sola possibilità di sbagliare, sbaglia". Una delle versioni della storia dice che quella battuta all'inizio non fu accolta molto bene, ma nelle discussioni successive prese la forma più generale che viene generalmente citata e fu battezzata "Legge di Murphy" più che altro per prendere in giro il giovane ingegnere (Murphy aveva allora trent'anni).
Un'altra versione sostiene che la Legge di Murphy è in realtà la Legge di Stapp, perché fu l'ufficiale medico ad enunciarla nella forma definitiva durante una conferenza stampa, sia pure attribuendola a Murphy - forse seriamente, forse no.
Quando, molti anni più tardi, l'aforisma uscì dall'ambito dell'ingegneria e divenne prima un detto popolare e poi un prodotto editoriale, Murphy fu rintracciato e intervistato più volte, dando però versioni ancora differenti della storia, e contribuendo involontariamente a consolidare un mito nel quale non si riconosceva affatto.
Ed Murphy e John Stapp, dopo il progetto MX981 che diede preziose indicazioni per la progettazione degli abitacoli degli aerei a reazione, continuarono entrambi a produrre importanti risultati nel campo della sicurezza aeronautica, anche se le loro strade si separarono lasciando qualche strascico di rancori personali.
C'è una morale un po' amara dietro questa storia: una frase nata da uno scatto d'ira, e trasformata in un sano principio di progettazione difensiva, è stata poi deformata e abusata in mille modi, fino a far diventare il povero Murphy, nell'immaginario popolare, il menagramo universale del nostro tempo. Nei suoi ultimi anni Edward Aloysius Murphy non era affatto orgoglioso di essere associato a tutto questo, e giudicava stupidi e ridicoli tutti i "corollari" e le "variazioni" che nel frattempo erano stati raccolti e pubblicati e che per molti erano diventati oggetto di culto, come se fossero manifestazioni di una qualche Verità Universale.
commenti:
#1 del 10 Ottobre 2006 - 13:05
Davvero impressionanti queste slitte razzo.
Non sapevo che un essere umano potesse resistere a 40g senza andare in pezzi.
Comunque considero la Legge di Murphy un vero e proprio principio filosofico: l'universo ci è fondamentalmente ostile.
AlexMarra
#2 del 10 Ottobre 2006 - 13:43
beh, dai, non è detto...
Carolina
#3 10 del Ottobre 2006 - 14:15
Hai presente il 25mo capitolo del Principe, "Di quanto possa la Fortuna nelle cose umane"? penso, come Machiavelli, che noi possiamo opporci alla malignità del caso (Mac. usa la metafora degli argini di fronte all'inondazione), ma se non facciamo niente, se ci affidiamo alla Fortuna, allora andremo sicuramente a finire male.
AlexMarra
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Non è vero che l'Universo ci è fondamentalmente ostile: le migliori dimostrazioni di questo è che siamo ancora qui nonostante tutti i cataclismi e che il software applicativo, di sistema e di rete generalmente funziona nonostante i criteri in base ai quali è stato sviluppato :-)))
In fondo, la legge di Murphy esprime una semplice constatazione: quando vogliamo far funzionare qualcosa, le azioni che hanno un effetto positivo rispetto al nostro scopo sono un numero finito, mentre quelle che tendono a ostacolarlo sono infinite :-)))
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L'Autore |
Addendum: sono sicuro che oggi da qualche parte nella Corea del Nord c'è qualcuno che sta guardando dei disegni e sta pensando intensamente alla Legge di Murphy: tanto battage pubblicitario... il pubblico in spasmodica attesa davanti ai sismometri... e poi... mezzo kiloton! Se non è un bluff completo (cioè 500 tonnellate di vecchie munizioni fatte esplodere in una miniera abbandonata) non è credibile nemmeno come bomba a neutroni :-)))
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L'Autore |
Quello che mi fa veramente ridere è il pensiero di Ahmadinejad che raduna i vertici del suo programma nucleare e li sferza con un discorso del tipo "quegli infedeli buddisti e comunisti si sono fatti ridere dietro da tutti, quando noi faremo il nostro test - e lo faremo, prima o poi, giusto? - con l'aiuto di Allah dobbiamo assolutamente fare di meglio, e non accetterò scuse sul plutonio scaduto e sui detonatori comprati su Internet!" :-)))
fantastico post!!!
RispondiEliminauno dei miei preferiti :)
ma è vero che l'hanno dimostrata con un'equazione o formula matematica?
(ti prego correggi il titolo hahahaha)
RispondiEliminaCredo esista in giro una formula matematica: una ricerca svizzera, se non ricordo male, che aveva dato forma matematica alla 'legge di Murphy'.
RispondiEliminaA quel che ricordo era una dimostrazione statistica: sapendo che in una certa dinamica è possibile un evento (negativo), questo evento si manifesterà ancora, prima o poi.
L' "ancora" parte dal fatto che per sapere che 'una cosa può andare male', deve già essere successo, dato che il progetto prevede una catena di eventi positivi, e non l'errore.
Se tu prevedi l'errore, è perché già hai avuto esperienza che questo errore esiste.
Quindi la formulazione esatta è un qualcosa tipo "Se una cosa può andare male, lo farà di nuovo" - ed esiste anche la sottoformulazione che 'le azioni positive per evitare un problema sono finite: i possibili problemi son infiniti'
Sempre a livello statistico veniva spiegato anche che se la legge di Murphy non colpisce è una questione di altri accadimenti.
Ovvero, per la Legge di Murphy, dato che le persone possono essere colpite dai fulmini, ogni persona sarà colpita da un fulmine, prima o poi.
Le persone che non sono state colpite da un fulmine nella loro vita, è semplicemente perché hanno smesso di vivere prima che il fulmine le colpisse.
Devo cercare un link...
(P.S.: aggiustato titolo - mi si erano intrecciati i diti)
Chiavi di ricerca giugno 2012
RispondiEliminaSlitta razzo umana
Test slitta rotaie record g
Chiavi di ricerca, ottobre 2012
RispondiEliminaEdward murphy
Chiavi di ricerca Novembre 2012
RispondiEliminaEdward murphy
Chiavi di ricerca, dicembre 2012
RispondiEliminaAccelerazioni murfi
Chiavi di ricerca, febbraio 2013:
RispondiEliminaMx981 på muroc field
Vintage splinder
Chiavi di ricerca gennaio 2015
RispondiEliminaRecord accelerazione slitta rotaia
A bomb
Edward murphy legge storia
Test slitta rotaie record g
Edward murphy
Accelerazioni murfi
Chiavi di ricerca Aprile 2015
RispondiEliminaA bomb
Edward murphy legge storia
Seggiolino eiettabile martin-baker
Slitta razzo